L'arcobaleno




No, non ho smesso di pensarci, no.
 

Perchè ogni mese quando la data del ciclo si avvicina, lì, giù, in fondo al cuore nasce una scintilla di speranza. E per quanto io mi sforzi di non pensarci, riempiendo l'altra parte di cuore di mille emozioni più o meno felici e provando a schiacciare la scintilla... no, non ci riesco.
 

Perchè col passare dei giorni la scintilla cresce, alimentata dai soliti fantasintomi che non nascono dalla testa, ma direttamente dal cuore e allora non sono brava a gestirli.
 

Perchè per fortuna intorno a me ci sono tante amiche vicine e lontane che annunciano con gioia il lieto evento e giuro, gioisco per loro che non conoscono il mio dolore, ma sì, piango ancora per me, nonostante cerchi di trattenerle queste lacrime, che più passa il tempo più diventano pesanti.
 

Perchè mentre scrivo, in metro, seduta davanti a me, c'è una mamma che gioca con la figlia a "sasso carta forbici" e mi sale in gola una dolce tenerezza.

Perchè dopo tanti giorni di pioggia quando vedo all'improvviso l'arcobaleno, penso che sì, forse è un segno propizio.
 

Ma no. Che stupida sei. 
I dolori e il sangue sono lì dietro l'angolo. Anche se ti ostini a non vederli.
E dovresti saperlo bambina che l'arcobaleno è questione di un attimo, basta girare lo sguardo e... Pouf! Svanito tra le nubi.




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