È soprattutto una storia
di donne, Shushanig, Veron, Henriette, Azniv, Nevart, Ismene, della loro forza,
del loro decoroso coraggio.
Dopo aver assistito all’orribile
strage di tutti gli uomini, mariti, figli, fratelli, non hanno tempo di piangere
e disperarsi, è necessario agire.
È stato deciso che devono andarsene dalla città, bisogna prepararsi al lungo viaggio che le aspetta…
“Svelte mani femminili cuciono tasche segrete, sacchetti misteriosi dove
sprofondano le pietre luminose, gli zecchini dorati. Altre mani impastano,
scelgono, radunano cibo e pane, mele rotonde e pere secche, fichi e biscotti…”.
Shushanig è Mayrig, la mamma, che saprà cosa fare,
lei che immobile, pietrificata, ghiacciata, inarrestabile, dura come una
leonessa, verifica, conta, distribuisce, ricompone, organizza il lungo viaggio
verso Aleppo.
Sarà un viaggio terribile,
di fame, sete, stanchezza, perdite, violenze.
In mezzo a morte e
disperazione, madri, figlie e sorelle, coraggiose e forti, si aggrappano alla
vita e continuano ad avere speranza.
“Durante la marcia Shushanig continuamente, febbrilmente, pensa: in una
circolare ossessione, pensieri di sopravvivenza, limitati all’orizzonte di ogni
giorno…”.
Sarà grazie alla loro
tenacia, al loro sacrificio che qualcuno riuscirà a salvarsi, conservando e
trasmettendo la memoria di un’odissea di crudeltà e umiliazioni.
E allora penso… anch’io
febbrilmente penso, che le donne hanno una forza, una determinazione, una
costanza, una fermezza, un’integrità, un’attitudine alla tolleranza, alla
comprensione, una capacità di dialogo… incrollabili.
E allora io posso anche
piangere ora e sentirmi un po' a pezzi (che palle!!).
Ma non crollo. Giuro che
non crollo.
My will is stone and i
believe in a better way.
Simona | 4 luglio 2011 alle ore 20:19
Volevo leggerlo da un pezzo... ora penso proprio che lo prenderò. Si parlava della forza delle donne stasera, con la mia sarta di fiducia, un'ecuadoregna che si fa un mazzo così (e mai "in nero") e ha sempre il sorriso sul cuore.
Buona nuova settimana!
Owl | 4 luglio 2011 alle ore 21:44
Ho visto il film dei fratelli taviani.
Non ho letto il libro, ma il film mi è piaciuto parecchio.
Che dire, ci vuole forza anche per piangere. Io la penso così. Sfogarsi, ammettere di avere bisogno di buttare fuori è un forma di coraggio che è propria delle donne. Un abbraccio e buona settimana!
Speranza | 5 luglio 2011 alle ore 07:39
Mi piace. Credo che lo leggerò presto. E poi vedrò il film! Grazie
missSunshine | 5 luglio 2011 alle ore 18:01
buona settimana anche a voi ragazze!! tanto ci risentiamo da voi!! ;-) bacioni