Laparoscopia


Il 20 dicembre 2010 ricevo una telefonata dall’ospedale. Panico.
Mi chiedono quando ho avuto l’ultimo ciclo e siccome io l’ho avuto venti giorni prima e quindi lo aspetto a breve, mi dicono di contattarli il primo giorno del ciclo del mese successivo, per prendere un appuntamento per la laparoscopia.
Un altro mese di attesa.
Per fortuna passa in fretta e a gennaio li chiamo come da accordi.
Data dell’intervento: 24 gennaio. Ricovero sabato e intervento lunedì.
Mercoledì 19 gennaio faccio la pre ospedalizzazione.
Prelievi vari, elettrocardiogramma ed rx toracico.
Infine chiacchierata con la dottoressa che mi chiede vita morte e miracoli e inserisce tutti i miei dati sul pc.
Qui viene fuori che “sono un perfetto soggetto di studio”.
Sì mi dice proprio così. Perché:
-         sono celiaca:
-         ho l’helicobacter pylori (batterio che ho cercato di eliminare per due volte con cura antibiotica ma niente, in quel momento avevo finito la terza cura molto più forte e aspettavo di fare il breath test per scoprire se  l’avevo debellato!):
-         ho l'endometriosi:

…e non riesco ad avere figli da tre anni.
La dottoressa mi dice che queste tre cose sono costantemente oggetto di studio, in quanto considerate tutte possibili cause di infertilità. 
E io ce le ho tutte!!!
Cmq mi tranquillizza dicendomi che la celiachia è sotto controllo con dieta adeguata, l’helicobacter lo sto curando e sto per fare una laparo che mi ripulirà dalla cisti e dalle aderenze…insomma presto si creerà la condizione ideale per rimanere incinta… non so perché ma mi gratto!!!
Cerco di non agitarmi.
Nel frattempo viene a Roma la mia mamma. Ho proprio bisogno di lei.
Sabato mattina: ricovero. In realtà dopo essermi fatta assegnare la stanza, ho chiesto il permesso di uscire sia sabato che domenica, tanto non avevo da fare nulla in ospedale.
E così sono stata a casa e poi sono tornata lì la sera, solo a dormire.
Domenica sera sono dovuta arrivare a ora di cena, perché dovevo mangiare secondo le prescrizioni pre intervento. Mamma e misterSun sono rimasti a farmi compagnia finché è stato possibile, e io mi sono mostrata serena e forte.
Quando sono andati via loro mi sono lasciata andare.
Pensieri,paure,ansia…eccole tutte lì insieme a me.

Non era tanto l’intervento in sé a spaventarmi. Avevo letto milioni di forum in cui le donne che avevano subito questo intervento dicevano che era molto tranquillo e con un post operatorio per nulla traumatizzante.
Era tutto il resto. Quella sera ho ripensato a tutto. Ho pensato a tutti gli anni in cui ho preso la pillola, a quelli che abbiamo scelto di vivere da sposini liberi e spensierati, a quelli di attesa che il mio lavoro fosse stabile per cominciare a provarci, e a quelli persi pensando che tutto fosse a posto.
E mi veniva da piangere. Sì. Perché forse avrei già avuto un figlio a quest’ora se non avessi fatto determinate scelte. E in quel momento non avevo certezza di nulla. Anzi. La sfiducia regnava sovrana e mi faceva pensare al peggio.
Non so quanto ho dormito. Forse un paio d’ore.

La mattina mi sveglio presto, faccio la doccia, secondo quanto mi avevano detto le infermiere, e mi rimetto a letto in attesa che mi chiamino.
L’infermiera mi fa indossare il classico camice verde da intervento e alle otto precise arriva l’infermiere con la barella, mi dice che sono la prima, mi fa mettere la cuffietta, mi fa lasciare le ciabatte in stanza e mi porta via.
misterSun e mamma si erano organizzati per arrivare alle 8.30 e vedermi prima dell’intervento, ma non potevano immaginare che sarei andata via così presto. Pensavo a quanto ci sarebbero rimasti male.
Entro in un corridoio gelido dove l’infermiere mi lascia dicendomi che a breve sarebbero arrivati l’anestesista e poi il professore.
Ho spento il cervello. Gli occhi girano veloci, osservano tutti e tutto.
Non devo avere paura.
Arriva l’anestesista, mi fa un po’ di domande e un buco nel braccio.
Mi porta in sala operatoria. Ancora più gelo. Sorrisi di tutti. Poche parole. Arriva il professore, mi dice che andrà tutto bene. Ora non ho più paura.
Non vedo più nulla. Non sento più nulla.

Apro gli occhi. Sto tremando. Nonostante le coperte tremo.
L’anestesista è lì vicino a me. Mi fa delle domande precise e io rispondo in maniera precisa. Ancora dieci minuti e arriva l’infermiere per riportarmi in stanza. Uscita da lì vedo il mio amore, la mia mamma e mia suocera che mi sorridono con i visi contratti. Che teneri!
Arrivata in stanza ci sono subito le infermiere che mi aiutano a mettere il pigiama e mi sistemano la flebo che dovrò tenere per tutto il giorno e la notte.
Nonostante l’anestesia sono stata tutto il giorno sveglia, sempre a letto, ma sveglia. La sera misterSun è andato via prima con sua mamma, mentre la mia è rimasta con me fino alle 21 circa. Avevo un po’ di tachicardia e ho chiesto all’infermiera se potevo prendere una valeriana delle mie per tranquillizzarmi. Mi ha detto di sì anche se non era proprio convinta.
La notte è stata un disastro. Ho dormito a tratti, aprivo gli occhi e guardavo quella flebo. Il liquido sembrava non scendere mai.
Volevo che arrivasse subito il giorno.

E il giorno è arrivato. Verso le sei mi hanno fatto un prelievo e misurato la febbre. Alle nove era finalmente finita quella flebo…ma me ne mettono subito un’altra.
Verso le dieci arrivano tre dottoresse che, controllati i risultati delle analisi della mattina e vedendomi sveglia e perfettamente vigile, senza febbre, mi dicono, con mia grande sorpresa, che se voglio posso anche andare a casa!!!...non ci credo!!!
Mi dicono che l’intervento è andato bene, hanno tolto la cisti ed eliminato le aderenze mettendo tutto a posto.
Posso avere rapporti appena me la sento, senza nessuna controindicazione, anzi devo riprendere il prima possibile perché le aderenze possono riformarsi e i primi mesi post operatori sono i migliori!

Mi sento frastornata, ma felice.

Pensavo di dover sopportare un’altra giornata in ospedale e invece… chiamo immediatamente il maritino e gli dico di correre a prendermi!!!...
A quel punto mi tolgono la flebo e piano piano mi aiutano ad alzarmi e mi accompagnano in bagno a lavarmi. Ma io sto bene e dico loro che posso fare da sola. Mi do una rinfrescata e faccio avanti e indietro nella stanza, aspettando che arrivino mamma e marito.
Prima di andar via vado a disinfettare le ferite e a prendere la mia cartella clinica.
Non riuscivo a camminare benissimo ma l’idea di tornare a casa mi metteva le ali ai piedi!!

È andata.
Sono a casa. È martedì 25 gennaio.
Mi aspetta una settimana di riposo prima di tornare a lavoro.
C’è la mia mamma che mi aiuta e misterSun che mi coccola più che mai.

Cosa voglio di più…

2 commenti:

  • sfollicolatamente | 10 giugno 2011 alle ore 22:56

    Ciao Sun, quanti ricordi a leggere la tua storia della laparo. Ma anche quante differenze con le procedure qui in Uk. A me hanno fatto tutto in day hospital, e niente flebo. Non so cosa sia meglio, perche' se da una parte tutta questa ospedalizzazione mette ansia e fa sembrare tutto piu traumatico di quello che in realta' e', dall'altra credo anche che si sia piu monitorati...Mah. Comunque gimme five, compagna di laparo! x

  • missSunshine | 12 giugno 2011 alle ore 23:06

    cara sfolli, compagna di laparo e di ricerca, in effetti penso che il day hospital sia perfetto per un intervento del genere. qui la flebo te la mettono perchè per un giorno intero dopo l'operazione non ti fanno nè mangiare nè bere...ma è davvero una grande scocciatura!!
    sono già passati quasi cinque mesi...non sembra vero!! bacio*

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