Pensieri




In questi giorni pensavo...
Quando ero bambina non provavo dolore, se non quello fisico quando mi capitava di star male. 
Poi guarivo e passava tutto.

Da adolescente ho cominciato a sentire i primi dolori del cuore, per le prime liti tra amici o le cotte non corrisposte… e mi sembrava un dolore grande e piangevo la sera prima di addormentarmi e soffrivo davvero… che a pensarci ora mi sembra così dolce.

Da ragazza si sono affacciati i problemi legati allo studio e alle prime esperienze importanti, con conseguenti delusioni e sconfitte… e lì il dolore era già più maturo, vissuto con più consapevolezza, spesso privo di pianto e carico di rabbia e voglia di riscatto. 
Lo definirei un dolore “costruttivo” quello.



Ora, da donna, il dolore è diverso, è più carico, più intenso, più profondo.
Ho vissuto il dolore forte per la perdita dei nonni, quelli che ho avuto la fortuna di conoscere e vivere pienamente, un dolore che ti aspetti perché sai che contro il ciclo naturale della vita non puoi nulla, ma che ugualmente strugge e lascia un vuoto che non si potrà colmare…
Ho vissuto e vivo il dolore per le preoccupazioni legate a problemi vari di famiglia (difficoltà lavorative di mio padre, divorzio di mio fratello, solitudine di mamma, ricerca di un lavoro per l’altro fratello, ecc..) ed è un dolore lieve ma costante, che provoca una reazione e una forte volontà di aiutare e risolvere, così che spesso scompare.
Sto vivendo il dolore di una mancanza, che logora piano piano, togliendoti pezzettini di te… e mi rendo conto che questo posso anche affrontarlo ma che non sarà mai guaribile del tutto se non quando al posto della mancanza ci sarà l’arrivo, se ci sarà.
E ora vivo il dolore legato alla sofferenza di una persona cara, mio suocero, e alla paura grande di perderla. Mi dà un senso di costrizione dentro, è come se avessi il cuore stretto in un pugno.
Siamo in attesa della ripresa. E l’ansia incombe.
Al mio dolore personale mi si aggiunge quello sicuramente più forte di mio marito, che mi guarda con gli occhi lucidi e mi dice: ”non voglio perderlo”… e allora mi sento invadere completamente da un senso profondo di angoscia.

È odioso il dolore, ti mette alla prova il dolore, non paga il dolore, ti cambia il dolore, ti toglie il dolore, fa parte della vita il dolore.

Per questo più cresco e più voglio tornare bambina, perché da grande so che ci sono dei dolori che mi aspettano e se a questi ci aggiungo quelli inaspettati, mi sembra di impazzire…
… e allora nel mezzo ci vorrebbe qualche gioia, perché…

È deliziosa la gioia, ti riempie la gioia, illumina la gioia, ti stordisce la gioia, ti da forza la gioia, fa parte della vita la gioia.

E io ora aspetto la gioia.

E cerco di ascoltare e credere al Profeta:




Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.

   E lui rispose:

   La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,

   E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
   E come può essere altrimenti?
   Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
   La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
   E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
   Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
   E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
   Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
   Ma io vi dico che sono inseparabili.
   Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

   In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
   Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
   Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.

K.Gibran


12 commenti:

  • Owl | 29 agosto 2011 alle ore 17:17

    Sun, non ho tante parole da aggiungere. Ti sono vicina, e sono vicina a tuo marito, quando ti dice che non vuole perderlo. Capisco questo dolore fin troppo bene... Vi abbraccio e spero con voi.

  • pinkmommy | 29 agosto 2011 alle ore 17:26

    lo capisco questo tuo dolore, ti stringo in un abbraccio forte...

  • Voglia di casa | 29 agosto 2011 alle ore 18:58

    Posso comprendere bene quello che state passando, perchè ricordo bene quando è capitato a me col mio papà... ora papà sta meglio, e ogni volta stare insieme a lui è una GIOIA.. vedrai che andrà tutto bene... ti abbraccio forte

  • Simona | 29 agosto 2011 alle ore 20:46

    Quando ho perduto i miei nonni, ho pensato che da quel momento in poi avrei vissuto solo dolori profondissimi, perché non avevo più "protezioni", la scusa dell'infanzia o della giovinezza. Ti comprendo ed è una cosa bella che tu abbia rispolverato Gibran, un poeta che spesso ispira pensieri non facili, ma terribilmente importanti.

    Ti abbraccio stretta. Se hai bisogno di fare due parole, sai come contattarmi.

  • missSunshine | 29 agosto 2011 alle ore 21:28

    grazie mie care amiche! grazie dei vostri pensieri e dei vostri abbracci! è sempre bello trovarvi qui.
    mio suocero sta meglio, e ho il cuore un po' più leggero. vorrei avere qui MrSun per stringerlo a me... ma sono felice che sia con la mamma, che in questo momento ha più bisogno di lui.

    vi sento vicine e questa è una piccola, grande GIOIA.

  • Sandra c'era una volta Ilaria | 29 agosto 2011 alle ore 22:30

    Sono felice davvero di leggere nei commenti che la situazione sia rientrata. Per quanto riguarda il dolore ci accompagna purtroppo nel lungo percorso della vita. E la mancanza, sai che io davvero che vivo la tua stessa situazione, ho l'impressione che gli altri la sottovalutino tanto ma tanto. baci

  • Chiara | 30 agosto 2011 alle ore 13:44

    Ciao Sunshine,
    ti leggo spesso ma penso di non avere mai commentato...

    Proprio ieri sera ho fatto delle riflessioni simili a queste sul dolore, pensavo a come ogni età ha il suo dolore, che a gurdarlo poi quando si cresce fa quasi tenerezza. Eppure alcuni dolori, come dici tu, ti segnano, ti logorano, ti plasmano, anche.
    Nei periodi più bui cerco di tenere a mente quello che Gibran ha saputo esprimere molto bene: che dolore e gioia sono indissolubili, e probabilmente l'uno senza l'altro sarebbero emozioni quasi sbiadite...
    E vado avanti, con la speranza che il dolore che oggi attanaglia, mi faccia crescere per accogliere una gioia piena domani.

    Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto
    Chiara

  • Clara | 31 agosto 2011 alle ore 10:47

    Il dolore è parte integrante di noi, sin dalla nascita. Purtroppo, ci plasma, ci modella, ci deforma. Ma il dolore è l'altra faccia della gioia. A volte penso che non è il dolore a scartavetrarci, ma siamo noi a scartavetrare questo immenso infinito dolore e così troviamo quel che continua a luccicare oltre le lacrime, oltre il nero.
    Ti abbraccio forte, cara, e accendo una stecca d'incenso per tuo suocero :-)

  • missSunshine | 31 agosto 2011 alle ore 12:58

    @ilaria: grazie mille cara! grazie per la tua comprensione e la tua vicinanza! un bacione

    @chiara: ciao chiara! benvenuta!!sono felice che tu abbia commentato, è sempre bello conoscere chi mi legge! anch'io spero di poter accogliere presto la gioia. Crepi il lupo e un abbraccio anche a te! torna a trovarmi! ;-)

    @clara:il termine "scartavetrare" è perfetto! e penso proprio che ci scartavetriamo a vicenda... l'importante è riuscire a trovare quel luccichio così bello di cui parli! ;-)
    grazie per l'incenso tesoro, sei sempre cara!! ti stringo

  • Clara V | 2 settembre 2011 alle ore 20:48

    Mi ha colpito molto questo post, l'evoluzione del dolore ci accompagna verso l'età adulta. Io da adolescente ho vissuto picchi di dolore straziante che (fortunatamente) in intensità non ho più rivissuto. Però il senso di smarrimento e di peso del dolore "adulto" non li sopporto, come se inquinassero il benessere, come se arrivati a questo punto non ci sia più permesso vivere una felicità purae spensierata come da bambini. Nel frattempo sono contenta che tuo suocero stia meglio e abbraccio te e tuo marito.

  • missSunshine | 2 settembre 2011 alle ore 22:40

    grazie Clara V! grazie di essere passata!!
    io cerco ogni giorno di ritrovare anche nelle piccole cose quella spensieratezza, ma non è facile, non come allora...
    un abbraccio anche a te!!

  • Anna | 9 settembre 2011 alle ore 11:22

    miss un post vero e bellissimo.
    mi sono immedesimata in te e comprendo profondamente. credimi.
    soprattutto oggi, con le mie perdite sulle spalle, i mesi di terapia, e due moment all'attivo per l'arrivo di un ciclo inaspettato.
    ti abbraccio

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